Un’avventura lunga tre anni.
Nell’epoca delle esplorazioni geografiche e delle scoperte, la spedizione più lunga e ambiziosa.

Ferdinando Magellano, comandante portoghese al servizio della Corona spagnola di Carlo V, partì dal porto di Sanlùcar de Barrameda il 20 settembre 1519 con 5 caravelle e 235 uomini alla ricerca del passaggio ad ovest che permettesse alla Spagna di raggiungere le ‘Isole delle spezie’ (Molucche) evitando di attraversare i possedimenti portoghesi.

Dopo quasi tre anni, l’8 settembre 1522, sopravvivendo ad ammutinamenti, malattie e persino alla morte dello stesso Magellano, una sola caravella riuscì a tornare: a bordo rimanevano 18 uomini, tra i quali proprio Pigafetta che raccontò l’avventuroso viaggio in un testo ormai fondamentale per la storia delle esplorazioni geografiche, la Relazione del primo viaggio attorno al mondo.

La rotta individuata da Magellano non si dimostrò in realtà praticabile, e tuttavia con tale Spedizione  si ebbe la certezza che la Terra è rotonda e che è circumnavigabile.

Concretamente, portò a un rapido cambio di prospettive nelle conoscenze – da quelle geografiche a quelle astronomiche – , nei commerci e nelle politiche mondiali: per molti aspetti fu l’inizio della globalizzazione, un processo lento e inarrestabile di cui oggi si vivono, nel bene e nel male, gli effetti maggiori.